';

Dichiarazione dei redditi e welfare aziendale: cosa sapere

È tempo di dichiarazione dei redditi e per i lavoratori è bene sapere che le somme percepite a titolo di welfare aziendale sono prive di imposte.

Il welfare, chiamato anche «benessere aziendale», è un incentivo erogato dall’azienda ai propri dipendenti per un migliore equilibrio tra vita e lavoro e per mantenere o generare benessere nei luoghi aziendali.  

Nel welfare aziendale sono compresi diversi beni o servizi che possono essere erogati direttamente dall’azienda oppure dettagliati all’interno di un relativo Regolamento.

Nella dichiarazione dei redditi percepiti nell’anno 2021, da comunicare all’Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre 2022, sono presenti diverse spese che consentono una diminuzione della tassazione entro tetti massimi di importo definiti in base alla loro tipologia.

Se nel corso dell’anno per tali spese viene utilizzato il credito welfare, il lavoratore per avvalersi dei benefici fiscali non dovrà dichiarare la spesa fatta con il credito welfare, utilizzando invece lo stesso per tutte le spese che eccedono il limite massimo di sconto.

Come massimizzare il beneficio fiscale?

Vediamo un esempio:

L’azienda dove lavora Mario Rossi eroga 4.000 euro di welfare alla totalità dei suoi dipendenti e Mario ha provveduto nel corso dell’anno al pagamento di 3.000 euro per le spese scolastiche del figlio.

Affinché Mario possa ottenere il rimborso completo delle spese dovrà in primo luogo portare in 730 la somma sostenuta entro il tetto massimo previsto dall’Agenzia delle Entrate, per poi pagare la differenza rimanente con il proprio credito welfare.

Per riassumere quindi: credito welfare di Mario 4.000 euro; retta scolastica 3.000 euro; Modello 730 950 euro (limite massimo per un figlio di età pari o maggiore a 3 anni); differenza 2.050 euro a rimborso tramite credito welfare.

admin